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Sicilia regno di Felicità interna lorda Basta un tuffo nei laghetti ‘interdetti’

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C’è un piccolo Stato montano dell’Asia, il Bhutan, dove il benessere non si misura con il Pil, il Prodotto interno lordo, ma con il Fil, la Felicità interna lorda. È da lì che è partita quattro anni fa la rivoluzione contro la crescita economica a tutti i costi.

Dopo avere sostituito il Pil con il Fil, il benessere della popolazione in questo piccolo regno oggi si misura attraverso alcuni indicatori, come la tutela dell’ambiente, la conservazione della cultura locale, il buon governo, uno sviluppo economico responsabile, la qualità dei rapporti sociali, dell’istruzione e della salute.

Il Bhutan sembra essere sulla buona strada. E la Sicilia anche. Gli indicatori sono diversi, ma sono altrettanto buoni per regalare Felicità interna lorda a tutti. Se la cerchi, nel caldo agostano, la puoi trovare alla riserva naturale di Cavagrande del Cassibile, in provincia di Siracusa, interdetta al pubblico dall’Azienda foreste demaniali di Siracusa per gli enormi danni causati da un incendio avvenuto il 26 giugno del 2014, che distrusse anche decine di ettari di vegetazione.

Nonostante sia ufficialmente chiusa dal 4 luglio del 2014 per il pericolo di smottamenti, ogni giorno centinaia di turisti, soprattutto francesi e tedeschi, ma anche gente del luogo o che arriva dalle città vicine, scavalcano il cancello di Scala Cruci per arrivare, attraverso il sentiero, ai laghetti naturali e potersi tuffarsi nelle acque cristalline del torrente.

“Da lì non si passa”, tempo fa aveva tuonato il dirigente dell’ente gestore Nunzio Caruso. In effetti, i cartelli che vietano l’accesso sono chiarissimi e minacciano sanzioni, ma nessuno ci bada. Nessun controllo, niente multe e nessuna stima dei danni a distanza di due anni. I pericoli per l’incolumità dei visitatori sono “calcolati” adintuitu persona. 

Perciò, dal 2014 è stato possibile derogare alla chiusura, estesa fino ai laghetti, l’area considerata più a rischio di sgretolamento del costone roccioso. Così, grazie ad alcune ordinanze, nella pancia della cava, si sono potuti ultimare i lavori delle “Case di Natala”, alcune associazioni hanno organizzato escursioni, attraversando i sentieri “interdetti”, e le telecamere del programma Rai “Alle falde del Kilimangiaro” hanno potuto realizzare un bellissimo servizio sulla riserva con il via libera dello stesso Caruso. Che in un’intervista a La Sicilia si giustificò così “Non potevo far perdere l’opportunità di una vetrina nazionale per la riserva”.

Ma dopo l’ultimo sopralluogo del dirigente dell’Azienda foreste, insieme ai tecnici dell’assessorato alle Infrastrutture e i vertici del Genio civile siracusano, finalmente a maggio scorso la svolta più “intimidatoria”: chiunque avrebbe fatto il bagno nei laghetti di Cavagrande del Cassibile sarebbe stato punito con una multa. Questione di sicurezza.

“Da lì non si potrà accedere nella maniera più assoluta” tuonò di nuovo il dirigente. Senza tenere conto però delle parole con cui il Dalai Lama aveva salutato la svolta radicale del piccolo Bhutan: “Il fine dello sviluppo economico dovrebbe essere quello di facilitare e di non ostacolare il raggiungimento della felicità”.

E’ la Sicilia bellezza, che t’insegna come essere felice, trascinando anche i suoi ospiti nel godimento di ogni suo spazio, d’estate e d’inverno, a qualunque ora del giorno e della notte. Anche quando non si può.


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